LA PERIFERIA DEI 100 TEATRI

 

Il Teatro alla Scala, il Piccolo, il Teatro degli Arcimboldi … e poi? Nel suo intervento in occasione dell’incontro del Cardinale Scola con il mondo della cultura e della comunicazione del 29 settembre 2011, Giacomo Poretti del Trio Aldo Giovanni e Giacomo ha proposto un’attenta riflessione sulla nostra città affermando:

«A Milano chiude un cinema all’anno e ogni anno sorgono 10 sushi bar. Anche i teatri non se la passano tanto bene: li abbattono per costruirci dei parcheggi o dei supermercati. Poi, prendono l’insegna e la mettono sopra un tendone di plastica: un teatro dentro un involucro di plastica si sente provvisorio. I teatri a Milano sono a rischio (…)».

E i teatri in “periferia” come se la passano? Quanti sono? Sono stati un po’ questi i temi affrontati nel corso dell’incontro “Teatri alla Prova Periferia”, tenutosi lo scorso 26 marzo al Centro Culturale della Cooperativa (Niguarda), nell’ambito del ciclo di incontri mensili “PERIFERIA chiama! MILANO risponde?” promosso da Consulta Periferie Milano, al quale è intervenuta anche Paola Bocci, Presidente della Commissione Cultura del Consiglio Comunale di Milano.

Una qualificata pattuglia di rappresentanti di teatri, da quelli più noti e magari “convenzionati” a quelli animati da compagnie teatrali amatoriali, ne ha discusso – anche animatamente – fornendo uno spaccato di vita teatrale meneghina, con le sue luci e le relative ombre. A tale proposito, una decina di teatri hanno iniziato ad individuare alcune proposte operative (comunicazione e pubblicità, costi energia elettrica, trasporti) da presentare all’amministrazione comunale.

Ma, forse, quello che ha più sorpreso ed anche un po’ impressionato i presenti è stata la “fotografia” dell’articolata presenza teatrale “periferica” elaborata da Consulta Periferie Milano; infatti, sono oltre 100 le presenze teatrali, peraltro forse conteggiate per difetto, così distribuite territorialmente: 21 in Zona 2, 10 in Zona 3, 14 in Zona 4, 16 in Zona 5, 10 in Zona 6, 7 in Zona 7, 10 in Zona 8, 14 in Zona 9 (Vai alla mappa).

Una delle più grosse lacune – e non riguarda solo i teatri – è quella riguardante le modalità di comunicazione: se ne parla sempre ma, francamente, non si fa molto e, quando lo si fa, sembra che sia per accontentare qualcuno, più che per offrire una comunicazione completa alla cittadinanza. Allora, ci permettiamo di elencare alcune proposte:

1. Bacheche zonali – Il Comune ne ha installate numerose: possono essere utilizzate da chi promuove cultura in periferia, per affiggere gratuitamente i propri avvisi? A tale proposito, c’è peraltro da osservare che, attualmente, neppure le Biblioteche comunali possono affiggere negli spazi comunali.

2. Metropolitana – E’ possibile che nelle stazioni periferiche della Metropolitana ci sia uno spazio fisso – ce ne sono tanti liberi – dedicato alla pubblicizzazione culturale zonale (magari intitolato “Sotto casa tua”)

3. Centri commerciali / Mercati Comunali Coperti – Qualcuno dice che le grandi catene commerciali non aderiranno mai! Ma è proprio fuori dal mondo chiedere che i loro “clienti” possano leggere in un apposito spazio le proposte culturali zonali? E nei 24 Mercati Comunali Coperti, che sono del Comune, si può fare?

Ecco, questi sono alcuni problemi: ci sono alcune proposte, si attendono le risposte.