PRESENTAZIONE

 

Il 27 settembre 2005, nel corso di un partecipato incontro presso il Centro Culturale Rosetum, è stata costituita la “Consulta cittadina delle Periferie di Milano” con l’obiettivo di dare stabile attenzione alle esigenze delle periferie, dove dimora la grande maggioranza dei milanesi (vedi Atto costitutivo e Statuto).

Aveva ragione il Cardinale Tettamanzi quando, in relazione ai tragici fatti di Rozzano dell’agosto 2003, dopo aver detto che nelle Periferie bisogna dare vita a momenti di aggregazione e di cultura, ammoniva sul fatto che l’attenzione verrà meno quando ci sarà qualche altro problema più attuale. Infatti, di periferie si è tornati a parlare due anni dopo, nell’autunno del 2005, “grazie” agli avvenimenti accaduti nelle banlieues parigine.

Dare stabile attenzione, ma anche forza ed impulso alle soluzioni. Per questo motivo la Consulta è aperta a vari contributi, dalle associazioni ai consiglieri di zona. Tra i promotori ci sono circoli storici, come la Fondazione Perini di Quarto Oggiaro, o associazioni culturali, come Il Rile di Muggiano o il Don Bignetti di Baggio, o associazioni commercianti, come Asco San Siro e AscoRubens, o comitati, come quello del Quartiere Valsesia. Poi ci sono i consiglieri di zona. E i consiglieri di zona ci sono perché l’organizzazione dell’Amministrazione comunale di Milano – i fatti lo dimostrano ogni giorno – non è strutturata per amministrare le periferie, essendo centralistica, deficitaria, in cronico ritardo.

Invece, le periferie hanno bisogno di normalità e la normalità è affrontare un problema nel suo nascere, non quando è scoppiata l’emergenza; assegnare le case comunali invece di lasciarle vuote e alla mercede degli occupanti abusivi di turno, prevedere le modalità di risposta ai bisogni anche valorizzando tutte le energie presenti sul territorio.