Gen 162013
 

“Lilì, lilò, damm j legn de fà el falò”. Saranno notti di fuochi quelle dal 16 al 20 gennaio per la ricorrenza di Sant’Antonio Abate, il segno di una presenza agricola che deve sempre più entrare nella consapevolezza dei milanesi: il Progetto “AgriCultura”.

Quella che si appresta a vivere la parte sud di Milano, dall’Ovest all’Est, sarà una sorta di settimana dei Falò di Sant’Antonio, che rischiareranno le notti della campagna milanese. Sì, perché Milano, capitale industriale prima e del terziario avanzato poi, ha una presenza agricola di tutto rispetto e, anche se i milanesi non lo sanno, con circa il 17% del suolo coltivato può fregiarsi del titolo di 2° comune agricolo d’Italia.

Così, proprio per affermare e far conoscere la realtà agricola milanese, ormai da qualche lustro ha ripreso sempre maggiore consistenza la tradizione dei falò, grazie all’iniziativa di aziende agricole e di associazioni culturali. Una presenza agricola che deve sempre più entrare nella consapevolezza dei milanesi e che rappresenta l’obiettivo del progetto “AgriCultura”.

Il tutto è legato alla ricorrenza liturgica di Sant’Antonio Abate, patrono di macellai e salumai, di contadini ed allevatori e protettore degli animali domestici, che cade il 17 gennaio. Tale ricorrenza tramanda l’antica tradizione, anche con influssi legati a riti celtici, quando le campagne del contado milanese venivano illuminate da una moltitudine di falò. Le fiamme avevano un valore di purificazione ed erano propiziatrici per il nuovo raccolto. Simbolicamente si bruciavano anche le sofferenze e i dolori dell’anno precedente. Il fuoco era un elemento purificatore e dalle sue ceneri il ciclo della natura tornava alla nuova vita.

Ogni anno che passa aumenta sempre più il numero di partecipanti: grandi e piccini assistono ad uno spettacolo unico, con lingue di fuoco che raggiungono alcune decine di metri di altezza ed esprimono un gesto di vicinanza a chi lavora la terra anche nella nostra città.

Quest’anno l’ardere dei fuochi (qui potete scaricare il programma delle iniziative) inizierà mercoledì 16 nel Parco del Ticinello, vicino alla Cascina Campazzo, per proseguire giovedì 17 nei borghi di Figino e Muggiano (Cascina Molino del Paradiso) ed al Parco delle Cave (Cava Aurora). Ma i fuochi arderanno ancora venerdì 18 a Boscoincittà (Cascina San Romano) e poi anche sabato 18 al Parco Lambro (Cascina Biblioteca) ed al Parco delle Cave (Cascina Linterno) per concludersi domenica 20 nel borgo di Quinto Romano (Cascina del bosco).

In buona parte dei casi, i falò saranno preceduti dalla benedizione degli animali ed avranno anche accompagnamenti musicali. Ovunque, non mancheranno punti di ristoro con vin brulé, the caldo, cioccolata, latte e dolci. Sarà un’occasione per immergersi nella natura della nostra città, che va salvaguardata: “Lilì, lilò, damm j legn de fà el falò”.

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