Gen 202016
 

“Burocrazia”, parafrasando Benigni-Troisi, non ci resta che piangere? Quante volte – dal Sindaco di Milano a qualsiasi cittadino – abbiamo sentito levarsi proteste di ogni genere e su ogni argomento a causa della “burocrazia”, dei suoi meccanismi irragionevoli, consolidatisi nel tempo ed ormai fuori dal tempo. Quante volte abbiamo detto che basterebbero dei piccoli cambiamenti per rendere funzionali le cose. Poi, però, il più delle volte, tutto rimane come prima.
Spesso si sente dire che la spinta all’innovazione sociale è nelle periferie. Quello che è sicuro è che proprio le periferie sono le prime a subire le conseguenze di meccanismi e procedure amministrative, a partire da quelle del Comune di Milano, fatti più per autoalimentare la burocrazia che per rispondere alle esigenze di funzionalità della città.

“PROCESSIAMO” MILANO!
In tale contesto, si colloca Processiamo” Milano! – La burocrazia è un problema? Risolviamolo! (vedi), nuovo ciclo di incontri mensili (periodo ottobre 2015-maggio 2016), promosso da Consulta Periferie Milano in collaborazione con il Negozio Civico ChiAmaMilano (Via Laghetto 2, M1-M3 Duomo), presso il quale si svolge l’iniziativa, con il supporto del mensile VivereMilano.
Ma le periferie di Milano come sono? Ci sono periferie belle – e non sono neppure così poche, anche se spesso sconosciute – mentre altre sono brutte, degradate o, più spesso, informi, anonime. Ma, è possibile rigenerarle, abbellirle? In tale ottica, nel corso del tempo, dei secoli, le città sono state abbellite con monumenti, affreschi. Ma, oggi, quali forme artistiche, quali interventi possono essere utilizzati?

STREET-ART
Tra gli altri, la cosiddetta Street-Art potrebbe concorrere a tale scopo. Certo, il solo sentire la parola “writer” probabilmente farà venire l’orticaria alla stragrande maggioranza dei milanesi. E crediamo che ne possano avere ben ragione perché “writer” evoca vandalismo, dileggio delle cose altrui, costi per le ripuliture, violenze ed anche assurde morti di ragazzi. Ma il tema della street-art non può essere lasciato ad uno scontro a distanza tra, da una parte, gli imbrattatori e, dall’altra, cittadini ed associazioni che, da anni ed anche un po’ in solitudine, si stanno fattivamente impegnando per il decoro della nostra città (vedi), ai quali esprimiamo sostegno e gratitudine, la cui opera deve essere favorita, anche dal punto di vista burocratico, altrimenti è più il tempo che si spreca per ottenere le autorizzazioni, rispetto a quello impiegato per pulire.

I “MURI DELLO SPORT”
LidoMilano.Diomede_FotoAllora, la street-art può essere una scelta possibile? E’ utile precisare che, dal punto di vista “periferico”, l’approccio non è quello di dare o negare degli spazi ai writer, bensì di guardare con occhio attento i quartieri nei quali dimoriamo. In merito, possono essere esemplificativi i “Muri dello Sport” che si confrontano in Via Diomede, in quel di San Siro. Ippodromo.Diomede_FotoDa una parte il Lido di Milano, i cui muri sono ridotti ad un cumulo di scritte vandaliche. Dall’altra il muro di cinta dell’Ippodromo del Galoppo, che lo scorso giugno è stato riqualificato per una lunghezza di 3 Km., grazie all’intervento di circa trecento street-artisti intervenuti alla terza edizione di Street Players, promossa da Stradedarts e Società Trenno (gestore dell’Ippodromo del Galoppo di Milano).

PROGETTAZIONE PARTECIPATA
Allora, la street-art può essere una scelta possibile. Qualche sperimentazione è già in corso, anche il Comune di Milano ha avviato qualche iniziativa. Ma la cosa importante è che ci sia una partecipazione, meglio una “progettazione partecipata” dei residenti, che potranno promuove e dovranno anche essere chiamati a scegliere tra le proposte presentate dagli street-artisti, che indagano il luogo ed elaborano i bozzetti. Così da sanare situazioni di degrado e, nello stesso tempo, collocare le opere nel tessuto dei quartieri non come corpi estranei, bensì come interventi che riescano ad esprimere in modo nuovo la vita, la storia di pezzi di città. Naturalmente con regole precise (con i Consigli di Zona/Municipalità principali attori istituzionali). Ed è sostanzialmente questo l’indirizzo del Progetto Peri.colo. – Periferie colorate (vedi) definito da Consulta Periferie Milano.

MURI, GRAFFITI E CITTA’
ProcessiamoMilano_M.160120.MuriGraffiti-001In tale contesto, si colloca il terzo appuntamento del ciclo “Processiamo” Milano! sul tema “Muri, graffiti e città(Mercoledì 20 gennaio 2016 – ore 18.30), relatore Andrea Mubi Brighenti (docente di Teoria sociale e Spazio e Cultura presso il Dipartimento di Sociologia, Università degli Studi di Trento).
Processiamo” Milano! vuole essere un percorso di “progettazione partecipata” che intreccia Città e Università, dove risiedono competenze che possono e sempre più devono essere rese disponibili alla città: con il contributo di docenti e ricercatori universitari, apriremo una discussione pubblica su temi legati alla condizione urbana contemporanea, prospettando altre Milano possibili.

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