Mag 022016
 

Sistemauni.it_LogoMilano e le (sue?) Università? Un rapporto che fatica a decollare strutturalmente. Eppure una decina tra Università ed Accademie (Accademia di Belle Arti di Brera, Bicocca, Bocconi, Cattolica, Conservatorio, Ied, Iulm, Nuova Accademia di Belle Arti, Politecnico, Statale, Vita-Salute San Raffaele), con 15mila docenti e 200mila studenti (90mila pendolari e 60mila fuori sede), non sono una realtà di secondo momento. Anzi, sono una ricchezza strategica che potrebbe dispiegare le proprie energie, anche per animare le nostre periferie.
Invece, rimangono mondi sostanzialmente separati, confermando che “Milano è un operoso alveare, con tante celle che non comunicano tra di loro. Una Milano che non fa sistema” (Indagine Ipsos, Identità Milano).

Polisocial_LogoPOLITECNICO
Peraltro, un tentativo “strutturale” per rompere il muro di separazione giunge dal Politecnico che, da tre anni, con “Polisocial” ha voluto affiancare alla Ricerca ed alla Didattica una “terza missione”: mettere al servizio di tutta la città, della comunità, le competenze che sviluppa al suo interno. Con due obiettivi: responsabilità verso gli studenti, che stanno facendo il loro percorso universitario, e responsabilità verso la società, cioè un confronto diretto con la città e le comunità che la abitano, per trattare questioni urbane e sociali complesse (vedi).
Con ciò, rendendo strutturale l’azione di docenti, che già da anni si cimentano in esperienze singole – come accade per altre Università ed Accademie – portando gli studenti fuori dall’Università, sul campo, che è anche una specifica richiesta degli studenti.

MappingSanSiro_AulaMAPPING SAN SIRO
In tale contesto, una specifica esperienza è quella di Mapping San Siro, luogo di “didattica sul campo” coordinato da Francesca Cognetti del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani. Preceduto dal progetto “Vuoti a rendere” (vedi), che ha sguinzagliato decine di studenti in alcuni quartieri popolari milanesi (Chiesa Rossa, Gallaratese, Niguarda, Quarto Oggiaro, Solari), agli inizi del 2013 nasce come esperienza di ricerca-azione nel quartiere Aler San Siro: per una decina di giorni, una quarantina di studenti, con base ospitata nella Scuola Cadorna di Via Dolci, hanno incontrato le realtà associative e gli abitanti, anche i più anziani, che “finalmente vedono qualcuno che si interessa a loro”.
MappingSanSiro_EsternoLuceA partire dagli elementi raccolti, sono stati ipotizzati degli scenari di possibile evoluzione del quartiere, individuando anche dei piccoli interventi immediati. Ma, l’appetito vien ricercando. Così, terminata la ricerca-azione, docenti e studenti, che si erano appassionati al quartiere, hanno tentato di mettervi radici. Ciò è avvenuto in via Abbiati 4, in uno spazio commerciale da tempo in disuso reso disponibile da Aler: una nuova luce nel quartiere, che studenti e docenti hanno provveduto a riattare facendola diventare una vera e propria aula di studio, ritinteggiandola ed arredandola con materiale di recupero.

MappingSanSiro_FioriereLE FIORIERE
All’esterno ci hanno messo anche delle grosse fioriere, recuperate anche quelle: sono state un po’ un banco di prova con i residenti che, dapprima, si sono mostrati scettici, preoccupati da possibili vandalismi. Adesso, invece, portano fiori e piante. Nella sostanza, una presenza fresca, magari un po’ baldanzosa, riesce ad innestare degli elementi di novità e, nello stesso tempo, ridestare delle energie presenti nel quartiere, ma sopite ed anche un po’ smarrite.

InConTra-160504_Università.MAPPELLO ALLE UNIVERSITA’
Allora, le Università milanesi possono aiutare Milano. L’inizio c’è, ma agli studenti e docenti di Architettura potrebbero associarsi quelli di Sociologia, Giornalismo ed anche Musica e Design, coinvolgendo non decine, bensì migliaia di studenti “sul campo” (ogni anno sono circa 2.500 i nuovi iscritti alle facoltà citate).
Certo, bisogna cambiare un po’ il modo di concepirsi nella città. Ma, se non lo fanno le Università … In tale ottica, per uno scambio di esperienze ed approfondire concrete possibilità, un particolare appuntamento di Periferia InConTra (info: www.periferiemilano.com) è dedicato al tema

Periferie, Città, Università. Prove di “didattica sul campo”
Mercoledì 4 maggio 2016 – ore 17.30
Urban Center di Milano (Galleria Vittorio Emanuele II°);

Intervengono (altri interventi in corso di definizione):

Ida Castelnuovo (autrice di “Fare didattica sul campo”)
Francesca Cognetti (Polisocial-Politecnico di Milano)
Monica Bergamasco (Meglio Milano)
Walter Cherubini, Consulta Periferie Milano

ABITARE
Una “finestra” sarà aperta anche sull’abitare degli studenti “fuori sede” ed alle possibili implicazioni “periferiche”. In tal senso, i quartieri popolari hanno la necessità di una rigenerazione socio-abitativa e proprio gli studenti potrebbero essere un elemento di rigenerazione, in particolare utilizzando oltre 600 monolocali abbandonati e non assegnabili perché troppo piccoli, proprio nell’indirizzo indicato da “Vuoti a rendere” e proposto dal Progetto Abitare popolare “periferico” proposto da Consulta Periferie Milano (vedi). In tal senso, una prima iniziativa è stata promossa da Comune di Milano/Metropolitana Milanese utilizzando 24 appartamenti nei quartieri Ponti, Pratocentenaro e Niguarda. E’ però necessario che anche Regione Lombardia-Aler intraprendano questa strada, destinandone alcune centinaia – i “sottosoglia”, appunto – per “rigenerare” la popolazione dei quartieri: 50 studenti di musica nello stesso quartiere possono contribuire a cambiarne il volto. Tra l’altro, riempiendo vuoti e pagando anche locazione e spese, che adesso a Milano sono a carico della collettività per decine di milioni all’anno.

INVITO
Allora, alle Università non è chiesto di fare qualcosa in più, ma di avere un altro sguardo, con una logica “sistemica”. Ma non è certo un andare nel deserto, perché saranno accolti dalle comunità che nelle periferie vivono, che possono essere un valido supporto allo studio e che, nello stesso tempo, possono ricevere dai giovani studenti una ventata di freschezza. Periferia InConTra sarà un’occasione per fare il punto sui possibili azioni nelle periferie di Milano a partire da un “orizzonte periferico” e nella logica della “progettazione partecipata”. Un invito rivolto a tutti.

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