Mar 232014
 

Quartiere Aler San Siro, periferia Ovest: era il 2012 e Asco San Siro, locale associazione dei commercianti, affiancata da Confcommercio Milano e Consulta Periferie Milano, lanciò l’allarme per il rischio “desertificazione” del territorio a causa del possibile abbandono dei negozi Aler da parte dei commercianti. Motivo, tra gli altri, gli esorbitanti affitti – anche 25.000 euro l’anno – ben più alti di quelli di mercato di altri quartieri limitrofi, meno problematici, sia sotto l’aspetto economico che quello sociale, caratterizzato dalla consistente presenza di categorie sociali “deboli”, dagli anziani alle persone con problemi psichici.

Nella sostanza, proprio per le riconosciute condizioni problematiche del quartiere, era stato richiesto un riallineamento dei costi degli affitti (vedi), anche sulla scorta dei valori forniti dall’Agenzia delle Entrate. Dal 2012 siamo arrivati nel 2014 e qual è la situazione? Per farsene un’idea, basta fare un giro per Piazzale Selinunte, cuore del quartiere, ove undici saracinesche si sono abbassate, undici luci sono spente. Il buio avanza.

Così, anche Aler ha meno entrate a seguito delle cessate locazioni, che non vennero riallineate al mercato perché, era stato detto, Aler è un “ente economico”, che deve rispondere delle proprie azioni (alla Corte dei Conti e quant’altro). Da questo punto di vista, allora, come vengono considerati oltre 5.000 (cinquemila!) appartamenti che continuano a rimanere inutilizzati, oltre a 500 tra negozi, laboratori e depositi?

Ma, forse, il quesito vero al quale dare risposta è che città è la nostra Milano – e che cittadini siamo noi milanesi – che, negli anni, ha accumulato e lascia inutilizzato un patrimonio abitativo pubblico (Aler e Comune di Milano) di 8.500 appartamenti, oltre a spazi commerciali ed altro ancora? Non parliamo, poi, del patrimonio immobiliare di ospedali ed altri enti, che la generosità dei milanesi (il tanto celebrato “cuore in mano”) ha donato perché se ne facesse buon uso per il cosiddetto “bene comune”.

Queste sono domande che sorgono da interi quartieri dove il “male dell’abitare” è palpabile, che richiedono una “rigenerazione sociale e abitativa”. Domande che chiedono risposte da parte di tutta la città.

Ma un altro abitare è possibile? Lunedì 14 aprile…

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